mercoledì 15 luglio 2009

Perennemente infelici


Per quale motivo le nuove generazioni non si accontentano mai rischiando di cadere nella più profonda tristezza?? Negli ultimi anni è aumentato il numero di giovani morti a causa di droga, incidenti provocati dall'alcool, ma la cosa più spaventosa è il numero di suicidi cresciuto a dismisura. Il nostro modo di vivere ci influenza totalmente, ormai non ci manca nulla, qualsiasi divertimento, esiste!! Probabilmente vorremmo più di ciò che abbiamo, mettendo da parte le piccole ma allo stesso tempo grandi cose della vita, quali l'amore, che ormai non è più come una volta, prima l'amore era per sempre, adesso è raro che una persona rimanga insieme ad un'altra a lungo, la famiglia, che non sembra più essere indispensabile come una volta, innoltre penso che il rispetto per la nostra stessa vita si stia degradando con il tempo. E' triste essere giovani e vivere già di tristezza e sofferenza. Viviamo nella noia e monotonia, alla ricerca dell'impossibile, perchè non ci accontentiamo delle bellezze che ci da il mondo?? Avendo tutto ciò che ci intrattiene e diverte non riusciamo a essere ne felici ne soddisfatti, sembra che più abbiamo più siamo infelici. Un'altro discorso è quello del denaro, dicono che la richezza porti alla felicità, ma sembrerebbe l'opposto. Quasi tutti i potenti di denaro, hanno una vita circondata dalla tristezza, hanno tutto ciò che desiderano, ma se ci pensate, non hanno l'essenziale, non hanno il vero amore, sopratutto stabile, non hanno una famiglia solida, e spesso fanno uso di droghe pesanti e di alcool, mettendo al secondo posto la vita e la salute, le cose più importanti. La tv sembra un altro buco di infelicità, ci da modelli irraggiungibili, condannandoci a un mondo perfetto che in realtà non esiste, in più è un modo per evadere dalla realtà. Perchè non si vive più di carezze, di sorrisi, o più esattamente di semplicità? "Sorridi sempre, anche se è un sorriso triste, perché più triste di un sorriso triste c'è la tristezza di non saper sorridere". Jim Morrison.

lunedì 13 luglio 2009

Sogni amari, dolci di libertà


Sogni, sogni sofferti, sogni vissuti,
Mi abbandoni come nel mondo reale,
Mi dici : "E' solo la tua immaginazione"...ma in realtà è già accaduto,
Soffrire anche nel sonno è indescrivibilmente doloroso,
Ma al risveglio tutto è meno appannato, meno confuso, più chiaro,
Meno straziante...probabilmente morirei per amore,
Ma il tempo è già passato, niente torna come una volta...
La mia testa è invasa da pensieri, che a poco a poco scompaiono,
si allontanano da me,
Volano via dalla mente..
Forse finalmente troverò l'equilibrio e la felicità...
Diventando,
Libera.
-ELA-

domenica 12 luglio 2009

Società intossicata dai social network


C’è chi si dimentica di studiare, chi di lavorare, chi trascura la famiglia, il tutto pur di restare qualche minuto in più sulla piazza virtuale del social network del momento. Una vera e propria dipendenza che secondo gli esperti è dovuta a stimoli di soddisfazione e piacere che riceve il nostro cervello. Cosi’ presi dalla rete, così stregati da quella nuova ‘piazza’ virtuale che è Facebook, che si dimenticano di studiare, di mangiare, di lavorare. Internet nutre non solo la curiosità, ma sembra saziare anche quella parte arcana del nostro cervello che riceve stimoli di piacere e soddisfazione. Ecco allora che il tempo trascorso all’interno della rete e del nuovo social network si allunga sempre di più. Fino a quando qualcuno non lancia l’allarme: mio figlio sta ore davanti al computer, mio marito si è dimenticato di andare a prendere il bambino a scuola, la mia fidanzata commercialista lavora sempre meno e ‘chatta’ sempre di più. Sono soprattutto i genitori, preoccupati per i loro figli, a lanciare l’allarme e a chiedere un consiglio all’Unità operativa Dipendenze patologiche dell’Ausl di Rimini. Sì, perché anche la rete crea a tal punto dipendenza che la patologia ha un nome e gli studiosi l’hanno già classificata ‘Internet addiction disorder’. “Sono diversi i genitori che chiamano non senza preoccupazione - afferma Daniela Casalboni, direttore dell’Unità operativa - perché i loro figli stanno passano troppo tempo nella rete e anche Facebook fa parte di questo nuovo fenomeno. E’ comunque molto difficile per una persona avere la consapevolezza che sta diventando dipendente dalla rete. Sempre che non sia possibile, invece i meccanismo sono i medesimi che provocano tutte le altre dipendenze”. Casalboni spiega quali sono le caratteristiche di questo nuovo, irresistibile, bisogno di ‘connessione’.“In queste persone, sia che si tratti di giovani che di adulti, c’è la necessità di trascorrere un tempo sempre maggiore nella rete, questo perché - prosegue - c’è la soddisfazione di tutti quei bisogni che stanno alla base del piacere e che risiedono nel lobo limbico e nell’area del talamo”.
Da qui deriva tutta un’altra serie di atteggiamenti che delinea con sempre maggior chiarezza la dipendenza: “C’è la perdita di interesse per le attività che non siano legate a Internet e quando non si è collegati si presenta la sindrome da astinenza - chiarisce il medico -: ansia, depressione, sudorazione, paura perché non si sa che cosa sta succedendo in quel momento sul network mentre non si è collegati”. Allora si va davanti al computer e si ritorna sulla ‘piazza’. “Il problema è che i tempi di permanenza diventano sempre più lunghi - sottolinea Casalboni -: c’è la forte difficoltà a tenere sotto controllo il bisogno, non ce la fanno più a staccare e non riescono più a fare niente altro che non sia collegato alla rete. A questo punto rischiano di andarci di mezzo veramente tutte quelle cose che fanno parte del mondo reale come lavoro, figli, famiglia. Nonostante qualche volta si affacci questa consapevolezza, vanno avanti ugualmente”. I sintomi della dipendenza a questo punto ci sono tutti: l’analogia con chi fa uso di droghe o alcol è impressionante. “Alla base di tutto ciò - conclude il direttore - c’è un soggetto che ha sicuramente delle difficoltà a stabilire rapporti, ma anche qualcuno che ha trovato forti stimoli al piacere”. Il fenomeno legato a Facebook, nel giro di pochi mesi, ha assunto proporzioni gigantesche: in Italia prima dell’estate gli utenti erano circa 500 mila, l’attuale stima parla di almeno sei milioni e mezzo”. Fonte: Il Resto Del Carlino. Dopo aver letto questo articolo ho visto per l'ennesima volta il cambiamento della società. Negli anni 70', le idee, la musica, le scoperte tecnologiche, l’arte e tutto ciò che occupa la nostra attuale vita, sono state generate o migliorate in quel decennio. Non esisteva internet, il cellulare, la tv non era a colori, eppure non si annoiavano e stavano molto meglio che adesso. Ma quanto tempo della nostra vita sprechiamo davanti al nostro schermo?? La natura è li fuori, andiamo ad annusare il suo profumo ad incontrare persone, comunicare, recuperando il tempo perso davanti alla tecnologia. Se ci pensate la tecnologia è sempre con noi, parliamo con un nostro amico e nel frattempo mandiamo messaggi al cellulare, siamo in gruppo e ci sono persone con le cuffie che nemmeno ti ascoltano!! Internet dovrebbe essere guardato come una grande enciclopedia, come un mondo pieno di conoscenza, dovremmo usarlo solo per questo!!