martedì 11 maggio 2010

Diventando melma degli abissi

La mente è talmente invasa dai pensieri che hai l'impressione di avere un alveare inserito nella tua testa, il ronzare crea in te un buffo senso di vuoto che ti porta alla sordità. Ti svegli immerso in acqua, nuoti, lotti, vuoi tornare a riva, ma a un certo punto ti chiedi a quale scopo? C'è veramente qualcosa che ti spinge a continuare a vivere? Preferiresti lasciarti andare a fondo, affogare nel totale disprezzo della vita e forse qualcuno finalmente si accorgerà che esisti, oppure rimarrai incastrato nell'abisso senza che nessuno si preoccupi di dove tu sia svanito. Probabilmente tutti almeno una volta abbiamo immaginato come sarebbe la morte, forse scopriremo le verità più nascoste, tutto ciò che non ci hanno mai rivelato per paura di ferirci, ma questo ci ha ucciso comunque, perchè non sapevamo. Vivere su un filo di una ragnatela, nel dubbio più atroce, pensare continuamente a fatti che nessuno mai ti confesserà se sono reali o frutto di una forza negativa. Ti svegli da un lungo riposo senza un valido motivo che segni la tua esistenza, senza alcuna forza che ti spinga a lottare ancora, non vuoi essere una persona migliore. Questo è il vizio, quello di non avere stimoli per dare un senso alla tua vita, il fatto di continuare ad autolesionarti con le tue inutili paranoie, con i tuoi insensati pensieri autodistruttivi, se questa è vita allora stacca il laccio emostatico. "E' meraviglioso che ogni giorno ci porti una ragione nuova di sparire" Emil Cioran.