lunedì 31 agosto 2009

La principessa impaziente


La realtà nn è come le favole, loro hanno sempre un lieto fine, la vita non è tutta in bianco o in nero, ma è composta da sfumature, non c'è solo male o bene, si può essere in una posizioni di centro oppure incondizionata. Nel bianco amiamo, sorridiamo, viviamo, nel nero, odiamo, piangiamo, muoriamo, ma questo non significa che il nero sia peggiore delle sfumature che si possono rivelare più nere del nero, quali l'incertezza di vivere nell'attesa. Aspettare qualcosa che potrebbe non avvenire, aspettare senza sicurezze di avere un finale fiabesco, aspettare invano chi non ci aspetta è più nero del nero. Potremmo immaginare amorevolmente la fine dell'attesa, ma questo non significa che ci aspetta una felice conclusione, è come al solito si rimane delusi, maledetti sogni irrealizzati. Attesa che suscita dolore, insoddisfazione, ansia, sfumatura senza compassione, solo noi stessi potremmo fermare questa agonia, ma a volte vogliamo ancora sperare e sognare, anche se il nostro finale sarà senza lieto fine, potremmo dire di aver almeno tentato. Come diceva Emerson : "Il mondo è tutto fatto di porte, di occasioni, di corde tese, che attendono di essere toccate" l'attesa è nelle nostre mani se ci pensate, perchè sono i fatti che aspettano di essere toccati, le occasioni aspettano di essere prese in mano ed esplorate, non siamo noi ad aspettare, anche se spesso preferiamo l'indifferenza, che il tempo vada avanti a suo modo, noi non siamo le vittime, ma gli autori dell'attesa, l'abbiamo inventata noi stessi, possiamo avere tutto, se solo volessimo, ma la migliore compagna dell'attesa è l'impegno.

26 commenti:

  1. ci sono riuscito una volta, posso riuscirci un'altra...spero
    "noi non siamo le vittime, ma gli autori dell'attesa"...questa è la frase che più mi ha fatto pensare di questo tuo intervento. come verrebbe credo normale a tutti leggendola anche fuori da questo contesto, io l'ho collegata al "destino"...che, penso sia inesistente (inteso come ti dico adesso), "l'uomo è artefice del proprio destino" e quindi, se lo pigliamo come un qualcosa che non abbia niente a che fare con le nostre decisioni e cioè che funzioni indipendentemente dal nostro volere (parlo di dio o altre forze comunque "esterne") penso che possa tranquillamente metterci le barre in culo...
    niente è prefissato (ti prego santissimo verga perdona questa immonda eresia) da fuori.
    il tuo discorso può benissimo essere letto in questa chiave anche se credo tu l'abbia già fatto perchè vedo numerosi collegamenti possibili...tutto dipende da noi come il destino anche l'attesa e quindi siamo noi a dare delle altre sfumature bianche o nere che siano a quest'ultima...
    non so quanto la penserai al mio stesso modo...in ogni caso ti saluto col sorriso
    stammi bene Emanuela:)
    ciao ciao

    RispondiElimina
  2. Noi Autori dell'attesa, forse non ci porterà da nessuna parte, forse ci farà aprire una porta, ma c'è un incanto nell'attesa, fors'anche una sofferenza.Tutto, ma non l'indiferenza, e in un'aspettare trepidante sento del sogno, della fantasia, un'inquietudine,una bramosia creativa, sento il vivere pronto a sfidare il destino .
    Un bacio felinoso dolce Ela

    RispondiElimina
  3. Diavolo, non riesco a scrivere nulla di stupido, su questo tuo post! O_o
    Concordo comunque.
    Siamo gli artefici del nostro destino.
    Se in bene o in male, dipende solo da noi.
    Ciao!

    RispondiElimina
  4. Siamo noi con le sensazioni... emozioni... sogni... fantasie... a veicolare tutte le sfumature che il bianco e il nero ci prospettano... magari nel grigio si possono trovare sbocchi tendenti al bianco o peggio al nero... ma sempre diretti da noi...
    L'attesa è una di queste... viviamo con gioia (alcune volte)... ansia... dolore... bramiamo ciò che ci viene negato...
    Troviamo il coraggio di affrontare e combattere questa angoscia che ci opprime... sfidiamola!!!
    Perchè quando i sogni... le speranze dopo giorni... mesi... anni... non trovano il lieto fine... bisogna farsene una ragione... (lo so è difficile!!!)
    Ciao Ela ottimo argomento (come al solito)... brava... serena serata.. bacioni

    RispondiElimina
  5. potremmo essere anche noi i responsabili di queste attese...ma io ci credo poco. nella vita ho sempre aspettato, sono rimasta ferma mesi e anni aspettando che qualcosa potesse cambiare, ma sempre con scarsi risultati. mi hanno detto una grande balla: il tempo è la cura migliore, è quello che agiusta ogni cosa, non ti resta che aspettare. non è vero. il tempo passa, tu aspetti o fai qualcosa, ma nel frattempo le cose non cambiano. l'uomo è artefice del proprio destino...ci credevo anch'io, ma quando la sfiga ci mette lo zampino???a cosa credere?

    RispondiElimina
  6. orillo e ale: L'ho collegata anche io al destino, siamo gli autori dell'attesa, perchè siamo noi a voler aspettare, non è l'attesa ad accoglierci, tutto dipende da noi, ogni bianco, nero, grigio che sia, può essere modificato o creato da noi..mi fa piacere tu abbia commentato, ti mando un abbraccio sincero, a presto, ciao!!!

    Felinità: Nell'attesa c'è sempre la speranza e il sogno, è questo l'incanto, ti mando un abbraccio con le fusa.

    Laura: Lo credo anche io Laura, ma non scrivi mai niente di stupido, è il tuo modo di essere divertente, è molto carino ^___^ a presto!!!

    RispondiElimina
  7. Paola: E' vero, purtroppo quando il tempo passa senza risultati, i sogni svaniscono piano piano e si torna alla realtà. Le sfumature compongono il nostro carattere, senza di esse non potremmo essere delle persone differenti tra di noi..a volte sono anche belle, non sempre dolorose, grazie del commento, ti auguro una buonanotte serena, un bacio, a presto!!

    sospesanelviola: A volte il tempo e l'attesa non portano nulla, bisogna solo farsene una ragione, è triste spesso la vita..i sogni non sempre si realizzano, so cosa intendi..

    RispondiElimina
  8. Condivido con Sospesanelviola, protremmo essere anche noi i responsabili di queste attese, e magari non accorgercene...
    Oppure la verità e che spesso tristemente stiamo lì ad attendere cosa non si sà.... ma io in questa attesa ho pensato di cominciare a conoscere meglio me stessa, ad amarmi, e a rispettarmi di più... Primo passo verso l'indipendenza! Ti abbraccio :)

    RispondiElimina
  9. Giulia: Sono d'accordo, nell'attesa esplori te stessa, impari a capirti, ad amarti, è anche vero che il mio cambiamento è dovuto sopratutto ad essa, un abbraccio anche a te! ^__^

    RispondiElimina
  10. E' vero... Basterebbe un po' d'impegno, eliminare le paure e nella vita si potrebbe avere ciò che si vuole!
    Chissà perchè invece, ultimamente, io riesco meglio ad attendere, attendere senza fare nulla.... Un abbraccio Ela

    RispondiElimina
  11. Ciao cara!:)
    Io...semplicemente per ovviare a tutto ciò, ho smesso di attendere.Vivo alla giornata!
    E' l'unica al momento.

    Un bacio.

    RispondiElimina
  12. L'Una: E' molto più semplice attendere che agire, anche se si soffre tanto..un abbraccio anche a te.

    Guernica: Quello che vorrei veramente è vivere alla giornata, ma ho troppi obbiettivi nella vita, quindi forse aspetto per raggiungerli, grazie della visita, un bacio!

    RispondiElimina
  13. Sai Ela, questo articolo mi ricorda un articolo di Piselli che si chiama "la forza dell'attesa e la resistenza nell'attendere" (che ti consiglio di leggere). Hai ragione una delle pagine più nere nella vita è quando si vive nell'incertezza dell'attesa. Sei a contatto con il tuo carattere e spesso non ti accetti, cerchi di migliorare ma spesso non sappiamo nemmeno quale sia una strada giusta, disimpegnati da troppo tempo nel sentire il nostro cuore a favore dell'ascolto d parole false e adescatrici, creando un pregiudizio che accogliamo a braccia aperte. Il problema è come se ci fosse una situazione in cui tutti possono fare qualcosa ma nessuno lancia il primo sasso. Siamo impauriti, e questo è generale, impauriti di fronte al diverso, di fronte ai nostri fantasmi, perciò ci rifugiamo in noi stessi, in una falsa socialità che tende verso la conta degli amici veri al numero delle dita di una mano. Per i più fortunati. Perciò si preferisce attendere, attendere nell'attesa con la paura di impegnarsi per uscirne. Questo però alimenta l'attesa. I pregiudizi, la mancanza delle assunzioni delle proprie responsabilità, la voglia di fuggire dall'essenziale per gridare a gran voce la richiesta e l'esaudimento del futile ne sono una conseguenza. La realtà la dobbiamo guardare in faccia, non possiamo dire che noi non possiamo fare niente, non possiamo attendere che altri con la scusa di prenderci le nostre responsabilità ci impoveriscano in tutti i sensi. Lo spezzare l'attesa si può fare solo col dialogo, parlare, parlare, parlare, con parole che uniscono, e ripudiare le parole spigolose che dividono. Poi segue il resto, il comprendere che possiamo riconoscerci negli altri e viverci negli altri invece che ucciderci. Per paura. Spero che anche con internet si possa in qualche modo a tirar fuori la poesia che è dentro ognuno di noi, spero che la comunicazione possa renderci più forti nelle nostre convinzioni, quelle che sono nostre, quelle che approfondiamo e amplifichiamo leggendo o ascoltando le parole di chi è riuscito ad arrivare a più alte vette, senza imitarli, solo essendo noi stessi, imparando dagli altri. Cominciamo a dire a chi vogliamo bene che gli/le vogliamo bene, abbattiamo il muro dell'indifferenza, scopriamoci negli altri e viviamoci negli altri. Senza paura, solo con la convinzione che su questo non è possibile attendere.
    Un saluto Ela :)))
    Te vojo bene :))))
    Paolo

    RispondiElimina
  14. passo per un semplice saluto...
    ho letto il tuo post e come sempre rimango affascinata dalle parole che scrivi ti auguro una buona notte MARIANNA

    RispondiElimina
  15. Paolo: Bellissimo intervento, non aggiungo altro, ciao a presto!!!

    Marianna: Grazie per le tue belle parole, buonanotte anche a te.

    RispondiElimina
  16. Fantastico post! Vivere nell'attesa è nero in senso di tristezza. Come ben sai ed esprimi, essere totalmente neri non la preclude l'attesa. Siamo noi stessi gli unici autocrati di ciò che costruiamo, a livello psichico (detto da me è poco credibile, me ne rendo conto, ma non sottovalutiamo proprio tutte le personalità del sottoscritto) ed a livello materiale. Complimenti.

    RispondiElimina
  17. sono d'accordissimo con il tuo finale... l'impegno uccide l'attesa. la convizione di farcela annulla il tempo che passa immobile.

    Clelia

    RispondiElimina
  18. nella realtà è tutto diverso, hai ragione!

    RispondiElimina
  19. l'impegno con me paga pegno, perchè io sono il re del disimpegno

    RispondiElimina
  20. ciao bella ho un premio per te "il premio simpatia " ciaooooooooooo!!!!!!

    RispondiElimina
  21. Ciao Ela un saltino per ringraziarti della visita e dei complimenti... una dolce serata... bacioni a presto

    RispondiElimina
  22. Squilibrato: Grazie per i complimenti, tutto vero ciò che dici..siamo gli artefici del nostro destino, lo ribadisco.

    Clelia: Impegnandosi l'attesa può essere sconfitta, però non è detto che il finale sarà felice..

    Marianna: Carino il pensiero ^___^ grazie!!

    Paola: Grazie a te per i tuoi bei commenti, a presto, dolce notte..

    RispondiElimina
  23. Ciao carisima Ela..bel post mia cara principessa impaziente..
    Sai..io purtroppo o per fortuna sono una fatalista..nulla è dovuto al caso però non sono una inerme che attende..mi impegno anche se so che anche per altre vie arriverò sempre a quella meta..ma un poco di mio devo metterlo ...se no che bello c'è nel vivere e nell'imprevedibilità eh!!
    Come avrai capito non sono una di quelle che pensa "siamo gli artefici del nostro destino"

    Brrrrrrr mi vengono i brividi solo a pensarci...e dire che ci sono 40 gradi e si boccheggia!!!

    Ciao cara un bacione follemente grande!!

    RispondiElimina
  24. Ari eccomi per la buona serata... grazie a te Ela della visita e dei commenti...
    Si infatti... è bello ogni tanto tornare bambini... respirare un pò di aria pura... e goderci dell'ingenuità ormai "dimenticata"...
    Ciao cara un bacione

    RispondiElimina
  25. Calliope: Ciao e ben tornata, grazie della visita, un bacione, a presto!

    Paola: Certo, ogni tanto è proprio liberatorio, ciao a presto, un abbraccio.

    RispondiElimina